Caro Andrea, ho centellinato la lettura di Sacrificio e una volta terminato ho sentito l’esigenza di rileggerlo tutto d’un fiato e così è accaduto ieri durante il volo Roma Montreal in quel tempo sospeso tra le nuvole dove per effetto del fuso orario il buio non arriva mai, un estremo conforto alle paure di Giorgio e Carolina nel momento più difficile della loro esistenza. In questa luce continua ho potuto ammirare di nuovo tutta la tua grandezza stilistica, sottolineando passi che mi hanno colpito e soffermandomi su pagine di rara bellezza. Molti critici autorevoli hanno scritto di te, io non ho le loro stesse competenze ma posso dire dopo aver letto tutta la tua produzione cosa mi piace, e perché: 1. la verità, quella cruda, quotidiana, terrena ma (ancor di più) quella verità che esplora il mondo sovrannaturale. In queste pagine apparentemente irreali tutto è invece straordinariamente vero da restituire un senso all’intero romanzo (e non mi riferisco solo a ‘Sacrificio’ ma anche a ‘Come fratelli’ e ad alcuni tuoi geniali racconti); 2. il tuo sguardo borghese capace di entrare a piedi uniti nel mondo degli ultimi rivelando un desiderio di appartenenza talmente forte da rovesciare completamente (spesso di colpo) il punto di vista e diventare un occhio proletario che indaga e scuote il mondo dei ricchi. Questa duttilità ti rende una sorta di Giano bifronte, sei al tempo stesso dentro a ogni mondo che descrivi e dentro il suo opposto, questo a mio avviso accade solo a pochi grandi narratori. 3. ogni tua opera (e ‘Sacrificio’ ne è l’ennesima conferma) è uno schiaffo forte e violento nei confronti del panorama letterario contemporaneo, ogni tuo romanzo è una risposta di classe nei confronti di quell’intellighenzia pseudo culturale snob e artefatta che ti conosce bene e che ti tiene a distanza perché non scendi a compromessi e non rispondi alle (il)logiche editoriali dei grandi gruppi. La tua scrittura, in questo senso, è una sorta di disilluso manifesto in cui è fondamentale per noi tutti, per quella massa di lettori alla ricerca del bello, che tu sia presente perché davvero oggi di libri italiani interessanti se ne leggono pochi, e pochissimi, si contano davvero sulla punta delle dita, risultano essere veri e propri capolavori come i tuoi. Azzardo una premonizione: probabilmente dopo questo romanzo ‘quel mondo a breve ti accoglierà di nuovo nella loro cerchia esclusiva (perché anche ‘Sacrificio’ per me è un film, un libro che registi come Saverio Costanzo o Matteo Garrone, solo per citarne alcuni, dovrebbero leggere e che un attore di peso come Servillo o Castellitto o pochi altri potrebbero interpretare) rispettando stavolta le tue regole, la tua personalità. Chiudo dicendo che mi ritengo fortunato: Salinger diceva che quelli che ti lasciano senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere vorresti che l’autore fosse un amico tuo per la pelle e poterlo chiamare tutte le volte che ti gira. Per me è così, anche se in maniera molto più discreta altrimenti so che mi manderesti a cagare immediatamente. Un abbraccio forte, fortissimo. Paolo

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