Caro Andrea, ho letto ‘Come fratelli’. Bellissimo, intenso, un quadro molto nitido della desolazione dei nostri tempi. Le vite parallele dei due amici sono in realtà i due aspetti di una stessa vita, la razionalità di uno e lo pseudo-spiritualismo spinto fino alla ciarlataneria dell’altro. Il suicidio finalmente riuscito è la cronaca di una morte annunciata, di cui Andrea scriverà, passando per sciacallo agli occhi di una parte della famiglia. Ma in realtà non può non farlo. Parlando di Dario parla di sé e del mondo. E Saverio, il bambino, sembra raffigurare una timida speranza di redenzione, come il sorriso di Valeria Ciangottini nella scena finale della Dolce vita. Queste sono le mie impressioni di semplice lettore. I complimenti sono molto sentiti.
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